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"Alagna è Freeride Paradise!"
Così recita lo slogan che da anni pubblicizza Alagna presso i turisti amanti dello sci fuoripista, dello snowboard e del telemark. La conformazione delle montagne attorno Alagna è perfetta per questo tipo di sport: larghi valloni e stretti canalini in pendenza sono l'ideale per lanciarsi in discese mozzafiato senza la costrizione di un percorso in pista.Ma la piccola località piemontese è anche uno dei paesi cardine del Monterosa Ski: un comprensorio sciistico che si estende per 180 km ed unisce il Piemonte alla Val d'Aosta, permettendo di giungere, con gli sci ai piedi, fino a Champoluc, in Val d'Ayas, passando per Gressoney.L'impianto che parte dal centro di Alagna porta in pochi minuti al Passo dei Salati, punto di arrivo da cui si decide se avviarsi verso Champoluc oppure ridiscendere in paese. Nel caso si opti per il tour bisogna calcolare 6-7 ore per percorrerlo tutto e godere con calma della maestosità dei panorami.Affiancato a questo giornaliero c'è anche lo skipass che dà accesso alla sola zona di Alagna. ![]() | Snowit 2 x Fisi Fun Card - Tessera skipass multilocalità Prezzo: in offerta su Amazon a: 10€ |
Grazie alla sua posizione strategica in fondo alla Valsesia, Alagna è un ottimo punto di partenza per chi desidera una vacanza all'insegna del trekking.
Alagna Valsesia è un paese di tradizione Walser, un popolo di lingua tedesca giunto nella vallata sin dagli inizi del XIII secolo. A loro si deve tutto il lavoro iniziale che ha portato la Valsesia ad essere ricca di pascoli produttivi.
La tradizione walser è ancora ben visibile nell'architettura tipica delle case, facilmente riconoscibili perchè il loro perimetro è occupato sui quattro lati da un ampio loggiato con pertiche trasversali su cui venivano fatti essiccare il fieno, la canapa e la segale. Passeggiando per Alagna e per le frazioni è facile imbattersi in questo tipo di costruzioni, testimonianza di un'epoca passata ma ancora in ottimo stato. Così come le fontane disseminate ovunque, i forni del pane tuttora utilizzati, la segheria a corrente idrica, i costumi tipici, fino ad arrivare alla lingua parlata, lo tittschu. Tutto è stato preservato e tramandato e se da un lato la tradizione si respira nell'aria attraversando il paese, dall'altro è possibile approfondirne ancora di più la conoscenza visitando il Museo Walser da poco riaperto.
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