Casco da sci

Casco da sci

Lo sentiamo spesso ripetere nei vademecum prima della stagione invernale e lo sentiamo dire da ogni maestro di sci con un minimo di intelligenza: il casco da sci è un accessorio indispensabile. Sia che si vada con la tavola che con gli sci, il casco è infatti un attrezzo che non deve mai mancare e deve essere una vera e propria seconda pelle per la testa dello sciatore.

In uno sport di velocità e in ambiente come lo sci, nonostante le piste siano omologate e i rischio siano appiattiti dagli interventi umani, dalla segnaletica e dalle reti di sicurezza, il pericolo è sempre dietro l'angolo. Ogni anno infatti i telegiornali annunciano ad ogni inverno una serie di disgrazie sugli sci che ci ricordano puntualmente quanto sia importante la sicurezza sulla neve e quanto sia di primaria importanza trovare un buon casco ed averlo sempre allacciato durante le discese.

Le piste del resto sono affollate o comunque sono frequentati da persone di tutti i tipi e dalle diverse abilità. In pista troviamo infatti la persona neofita dello sci come il maestro e far convivere tutte queste persone sulle discese può a volte dar vita a degli inconvenienti.

Nonostante la prevenzione e l'educazione degli sciatori, gli incidenti sulle piste da sci accadono ogni anno e ogni anno qualcuno si fa male. Per iniziare a fare il primo passo verso la sicurezza, bisogna quindi dotarsi di dispositivi personali di sicurezza, uno dei quali è il casco da sci.

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Come scegliere il casco da sci: l'omologazione

omologazione casco da sci Che il casco da sci sia fondamentale per andare in pista è chiaro, ma come si sceglie un casco? Quali parametri devo considerare per scegliere un casco di qualità adatto alle mie esigenze?

Uno dei primi aspetti da tenere in considerazione è l'omologazione del casco. Per ottenere l'omologazione il casco va sottoposto da standard ad almeno tre test:

- il test di verifica della capacità di assorbimento dell'urto

- il test di verifica della resistenza alla penetrazione

- il test di verifica allo scalzamento

Il casco da sci deve essere soggetto ad una normativa specifica per ottenere l'omologazione, la EN 1077, norma che traccia gli standar di sicurezza e i test di verifica ai quali un casco deve essere sottoposto. Per controllarne l'effettiva efficacia, questi test sottopongono il casco ad una serie di condizionamenti il primo dei quali serve per valutare la capacità di assorbimento di un urto.

Per verificare questo parametro si procede con un'esposizione a temperatura ambiente per la durata di 4 ore seguita da un'esposizione a temperature basse per altre 4 ore (-25°C) alla quale segue un processo di invecchiamento artificiale attivato sottoponendo il casco ad una temperatura di 70°C per almeno 48 ore unita ad un fascio di radiazione ultravioletta. Al termine di queste tre fasi il casco viene sottoposto ad una serie di impatti alla velocità di 5,4 m/s utilizzando una falsa testa e un'incudine e successivamente si stima la capacità di assorbire l'urto del prodotto, vincolante per il rilascio dell'omologazione.

La stima della resistenza alla penetrazione viene invece effettuata con un punzone dalla forma conica che pesa 600 grammi ed ha un angolo di 60°C. La prova consiste nel lasciar cadere il punzone da 75 centimetri di altezza sul casco e verificare che la sua punta non raggiunga la testa all'interno del casco.

Infine i test che verificano la qualità del sistema di ritenzione e lo scalzamento del casco vengo effettuati il primo tramite un test sul cinturino di chiusura ed il secondo tramite un test di scalzamento effettuato attraverso un peso. Nel primo caso si applica una forza dinamica al casco attraverso un peso di 20 kg fatto cadere da 20 cm di altezza. Nel secondo caso invece si cerca di scalzare il casco utilizzando un peso di 10 kg lasciato cadere da 17,5 cm ed esercitando una forza dinamica.

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Come scegliere il casco da sci: caschi A o B

caschi A o B Dai parametri di omologazione si capisce che i caschi da sci sono resistenti ma non sicuramente come quelli per la moto. Questo è dovuto al fatto che il casco da sci è comunque un accessorio utilizzato per fare sport, che deve riparare in caso di caduta ma che non deve interferire con la pratica dell'attività sportiva. All'interno dei caschi omologati, proprio per una migliore vestibilità per chi pratica sport, si trovano 2 categorie di caschi, quelli del tipo A e quelli del tipo B. Quelli del tipo A sono dedicati a chi fa gare o comunque affronta spesso pericoli e velocità medio alte. Il comfort viene leggermente sacrificato a discapito della resistenza e dell'aerodinamicità. I caschi del gruppo B invece sono caschi per turisti e semplici appassionati che non vanno a velocità impossibili, che sciano in maniera tranquilla e che prediligono il comfort a tutti gli altri aspetti del casco. La sicurezza è garantita in tutti e due le tipologie di casco da sci ma in contemporanea sono sviluppati ed accentuati altri aspetti a seconda del profilo e della tipologia del consumatore.




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